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“Underworld” di Don DeLillo – #costruirestorie con Pinterest

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di Marco Mongelli

404: File not Found continua a costruire storie. Questa volta, attraverso una board Pinterest, proviamo a estrapolare e a rimontare alcune immagini emerse dalla lettura di uno dei romanzi più belli degli ultimi quindici anni, Underworld di Don DeLillo. Sono immagini di diversa natura, collegate al romanzo in maniera più o meno arbitraria, partorite dalla mente di chi ha letto il romanzo e creato la board, ma non per questo, si crede, insensate per chi non ha letto il libro o non ne ha ricavato le stesse suggestioni. E anzi, in quanto board, l’esperimento rimane costantemente aperto e in fieri.

Invece che la consueta visualizzazione panottica, visibile qui, si propone in questo post una visualizzazione “verticale”, in cui il racconto per immagini dell’esperienza di lettura risulta progressivo ancorché non lineare.

Enjoy!

Il sottomondo di Underworld è popolato dalla spazzatura, dal numero 13 e da una pallina da baseball. E dalla crisi nucleare e dagli esperimenti atomici, dal Vietnam e dai gesuiti, dagli hippie e dagli artisti di NYC, dal Bronx e dalla mafia italiana, dagli scacchi e dalle scommesse, da Bruegel e dai graffiti, da Hoover e da Sinatra, da Mad Avenue e dalle Lucky Strike, dalle Watts Towers e dalle Twin Towers, da Ejzenštejn e dai filmini amatoriali, da Lenny Bruce e dagli eroinomani. Dalla lucidità e dalla visione.

Prima pagina del New York Times del 4 ottobre 1951 in cui sono accostati i due grandi eventi successi il giorno prima: l’incredibile vittoria dei Giants sui Dodgers e la scoperta degli USA di un secondo test nucleare effettuato dall’URSS. DeLillo ha dichiarato che questa prima pagina ha ispirato il suo romanzo. Ed effettivamente tutto comincia quel 3 ottobre: Cotter Martin da un lato e Sinatra, Gleason e Hoover dall’altro: il sottomondo di DeLillo comincia a dispiegarsi

The “Shot Heard ‘Round the World”. 3 ottobre 1951: Bobby Thompson colpisce la pallina lanciata da Ralph Branca dando la vittoria del campionato agli allora Ney York Giants contro i rivali Brooklyn Dodgers. Migliaia di persone in tutto il mondo, via radio, sentirono il tiro di Thompson, compresi i militari di stanza in Corea

“Il trionfo della morte” di Peter Bruegel (1552): vera ossessione di J. Edgar Hoover

Test nucleare sovietico, 1951

Una pallina da baseball autografata dai due protagonisti dell’ultima, leggendaria, azione di Giants-Dodgers 5-4: Ralph Branca e Bobby Thomson. No, non è la pallina di Cotter Martin.

J. Edgar Hoover, presenza imprescindibile in qualsiasi narrazione dell’America del Novecento: da Ellroy a Eastwood, passando per chissà quanti altri

Lenny Bruce, dissacrante e conformista, puro e corrotto, divertente e tristissimo, acido ed eroinomane

Spazzatura nel Bronx. Del sequestro e dell’analisi dei rifiuti domestici J. Edgar fa un’arma di controllo e ricatto. E la subisce. Nick Shay lavora nel ramo smaltimento rifiuti. La spazzatura è ovunque, nel sottomondo di Underworld

Prima di Mad Men, i commercials tra 50s e 60s a Mad Avenue, Manhattan

I treni ricoperti di graffiti della metro di NYC. Dal Bronx, con ritorno

“Cocksucker Blues”, documentario sul tour del Rolling Stones del 1972

Screenshot del titoli di testa di “Underworld”, film muto del 1927 diretto da Josef von Sternberg

“Long Tall Sally” nella versione di Little Richard, panacea inspiegabile per i bombardieri americani in Vietnam

Le contestazioni studentesche per la guerra in Vietnam

Associazioni ingiustificate: bambini italoamericani che giocano con gli idranti nel Bronx degli anni ’30 e ragazzini afroamericani che fanno la stessa cosa nella Brooklyn di fine anni ’80. Da “Underworld” a “Do the right thing”

“The Black and White Ball” o anche “Il party del secolo”, quello, in maschera, che Truman Capote diede nell’autunno del 1966 al Plaza Hotel di New York per festeggiare il successo del suo “In cold blood”. 500 invitati, fra i quali Klara Sax e J. Edgar

“Nada y Todo” è la celebre dottrina di Juan de la Cruz, mistico spagnolo del XVI secolo. La creatura è niente e Dio è tutto. Donna: “Todo y nada” Nick: “Sì. E a cosa ti fa pensare? A cosa si riferisce, nella tua vita? Cosa descrive?” D. “Il sesso, – disse lei immediatamente. – Il sesso migliore. Todo y nada.” N: “Sì, esattamente”

“La nube della non-conoscenza” è una guida spirituale pratica scritta nel XIV secolo da un anonimo scrittore inglese e dà il titolo alla terza parte del romanzo, ambientata nella primavera del 1978

Epilogo



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